
Vulvodinia: sintomi, cause e terapie
La vulvodinia è una disfunzione del pavimento pelvico caratterizzato da dolore e bruciore della mucosa vaginale e vulvare. Si parla anche di vestibulodinia o vestibulite quando il dolore è localizzato prevalentemente a livello dei genitali esterni.
Per le donne che ne soffrono è un problema enorme che influenza negativamente tutti gli aspetti della vita.
Si avverte disagio a stare semplicemente sedute, non si riescono ad indossare mutande o pantaloni aderenti senza provare fastidio o bruciore, a volte il dolore si avverte facendo qualsiasi movimento, anche semplicemente camminando.
Ovviamente per queste donne la sessualità è assolutamente spiacevole, prima per la preoccupazione e l’ansia anticipatoria, durante e dopo per il dolore e il bruciore che permangono anche per molti giorni dopo ogni rapporto.
Molte volte i rapporti sono proprio impossibili con le ripercussioni che questo può avere sulle relazioni di coppia.
È un disturbo nel quale il dolore apparentemente non ha una causa organica e per questo motivo la diagnosi non è semplice e spesso arriva con mesi e a volte anni di ritardo rispetto all’esordio della sintomatologia nonostante sia una problematica abbastanza diffusa che colpisce le donne più o meno gravemente.
La sensazione riferita dalle donne che ne soffrono è di dolore bruciante che assomiglia in tutto e per tutto a ciò che si prova nel corso di una vera infezione vaginale ma senza la presenza di batteri patogeni oppure con la sensazione di dolore permane anche dopo che un’infezione reale è già stata curata.
Nella vulvodinia il dolore cronicizza ovvero produce delle modificazioni delle terminazioni nervose a livello dei genitali che comportano allodinia è iperalgesia. L’allodinia è quando uno stimolo tattile anche leggerissimo produce sensazioni di dolore e l’iperalgesia è quando il dolore viene percepito in modo amplificato rispetto all’intensità dello stimolo che l’ha provocato.
Il processo di cronicizzazione del dolore avviene in un tempo variabile che si stima essere compreso tra le 3 settimane e i 6 mesi ma questo dato è molto soggettivo. In ogni caso è fondamentale intervenire con la terapia riabilitativa il più presto possibile.
Diverse cause concorrono tra loro e danno origine ad una problematica complessa come la vulvodinia.
Quali sono le cause e i fattori che predispongono alla vulvodinia?
Avere infezioni genito-urinarie curate scorrettamente
Ricordo che avere infezioni come ad esempio cistite, UTI (infezione del tratto urinario), RUTI (infezioni recidivanti del tratto urinario) o micosi come la candidosi (infezione da Candida Albicans o altro ceppo di fungo) anche solo una volta ogni tanto non è normale e che ovviamente avere tre o più episodi di infezione all’anno è un problema molto serio che deve essere curato in modo appropriato al più presto possibile.
Avere un intestino in cattiva salute
Come sta il tuo intestino? Soffrire di stipsi, colon irritabile (intestino infiammato), alvo alterno ovvero alternare momenti di stipsi con momenti di feci molli, scomposte o diarrea oppure avere l’addome gonfio e meteorico sono segni di disbiosi intestinale, una condizione alla base di moltissimi problemi di salute ginecologica.
Avere scorretta igiene intima
Lavarsi troppo spesso o utilizzare prodotti troppo aggressivi, fare delle lavande vaginali senza un valido motivo
Avere una disfunzione del pavimento pelvico trascurata
Qualunque disfunzione del pavimento pelvico se trascurata può degenerare e dare origine al dolore.
Cause psicosomatiche
A volte la vulvodinia può originare da uno stress emotivo al quale il corpo risponde con una reazione infiammatoria proprio come se si trovasse a fronteggiare un’aggressione fisica.
Questo non significa affatto che il dolore è tutto nella tua testa, al contrario il dolore e l’infiammazione sono assolutamente reali e presenti e si fanno sentire nel corpo proprio come se ci fosse una ferita aperta o una bruciatura a livello della vulva.
La vulvodinia deve essere curata attraverso tecniche mirate di riabilitazione del pavimento pelvico a cui si associa quando necessario anche una terapia farmacologica.
Iniziare la riabilitazione tempestivamente è fondamentale per aumentare le probabilità di guarigione completa.
Alcune donne possono guarire mediante la riabilitazione senza necessariamente ricorrere alla terapia farmacologica ma molto raramente succede il contrario: non c’è ad oggi una terapia farmacologica che permette di guarire senza affrontare anche il percorso di riabilitazione del pavimento pelvico con l’ostetrica.