L’introduzione dei cibi diversi dal latte nella dieta, normalmente detto svezzamento del bambino, segna il passaggio dall’alimentazione liquida a base di latte (possibilmente materno) all’alimentazione complementare. Rappresenta un momento di passaggio delicato ed importante.
Come iniziare lo svezzamento del bambino
Spesso la mamma sta ancora allattando e si chiede come e quando iniziare lo svezzamento del bambino senza turbare il delicato equilibrio che si è creato (a volte con fatica) nei mesi precedenti. Nei corsi sullo svezzamento, come ostetrica, ci tengo a trasmettere che questo passaggio deve essere graduale e rispettare soprattutto i tempi del bambino e quelli dei suoi genitori. La mamma non deve necessariamente caricarsi di una dose aggiuntiva di lavoro e di stress.
“Come faccio a capire quando il mio bambino è pronto?”
Il bambino mostra alcuni segni che se ben interpretati consentono ai genitori di capire che sta arrivando il momento di iniziare ad introdurre il cibo dopo i sei mesi di vita:
- Mostra vivo interesse nei confronti del cibo, mentre osserva i genitori che mangiano
- Sta seduto abbastanza bene da solo e regge bene la testa
- E’ in grado di tossire e produrre conati di vomito nel caso in cui un cibo gli vada di traverso
- Riesce a tenere in mano il cibo e manipolarlo
- E’ in grado di tenere il cibo in bocca e di deglutire correttamente
Non tutti i bambini sono pronti a sei mesi di vita. Può essere che il piccolo sia pronto leggermente in anticipo, oppure più tardi, a 7 mesi o ancora più tardi. Non bisogna avere fretta. Il bambino ha tutta la vita per mangiare e solo pochi mesi per godere dei benefici del latte materno. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’introduzione dei cibi diversi dal latte dovrebbe iniziare dopo i 6 mesi compiuti. Fino ai due anni di vita il latte continua ad avere un’importanza fondamentale dell’alimentazione del bambino.
“Come devo regolarmi con le poppate di latte materno?”
Su questo punto c’è massima libertà. Il bambino ha ancora molto bisogno di latte e l’allattamento a richiesta può continuare. Soprattutto nelle prime settimane è difficile che la quantità di cibi introdotto della dieta sia sufficiente a far sì che il bambino si senta sazio e rifiuti di poppare. Alcuni bambini sono disponibili a questa esperienza, accettano di buon grado i primi assaggi, ma è importante non forzare la mano del piccolo e non obbligarlo a mangiare un quantitativo di cibo superiore a quello che desidera, nel tentativo velocizzare il passaggio ai cibi solidi.
Sarà il bambino a far capire alla mamma che si sente pronto a rinunciare ad una poppata perché si sente sazio e mai il contrario. È frequente e normale che il piccolo richieda di poppare prima, durante o dopo il cibo solido. All’inizio, questo non deve rappresentare una preoccupazione anzi, deve fornire maggiore tranquillità. Se il bambino in quel momento lo desidera mangerà, altrimenti c’è sempre il latte per nutrirlo e idratarlo correttamente, in attesa di un momento migliore per riprovare con il cibo solido.
Un incontro per capirne di più sullo svezzamento del bambino
Martedì 6 ottobre 2020, alle ore 17,30 nel mio studio a Modena in Via Pier Paolo Pasolini, 23 si terrà un incontro multidisciplinare sul tema dello svezzamento. Anzi, più propriamente sull’alimentazione complementare, a cui parteciperanno anche una Biologa Nutrizionista, una Psicologa e un’insegnate di asilo nido e insegnate di Massaggio infantile AIMI.
Per partecipare all’incontro occorre prenotare il proprio posto telefonicamente o via mail ai miei contatti.
Ti aspetto!